O Signore, da 74 anni tu curi questa vigna:
la scalzi, la rincalzi, la poti, le dai acqua,
la ingrassi, la tagli.
Grazie.
Quella che mi hai dato è merito soltanto del tuo sudore
e del tuo Sangue.
Ora è vecchia, distorta, avvizzita.
Ma nei pochi mesi o settimane o giorni che ancora vorrai concederle non stancarti – Signore – di averne cura; così che prima di diventare legna, soltanto legna, ancora un acino tu possa gustare da lei: dolce, gustoso, saporito. Un altro, ultimo frutto
del tuo lavoro e del tuo Sangue.
Accogli il desiderio estremo della tua vecchia vigna: morire con la tua Grazia e nel tuo Amore.
Da uno scritto di un mistico del ‘900.