PROGRAMA ANNO PASTORALE 2020/2021

Il tema che vogliamo approfondire quest’anno è “CRESCERE IN UMANITÀ” in quattro particolari aspetti, con i quali cercheremo di riempire la parola “UMANITÀ”:

Nella Fede … e noi sappiamo che la preghiera è una componente essenziale per una crescita nella fede. E a pregare, si impara pregando. La fede è un cammino, è un progredire, passo dopo passo, con pazienza e caparbietà, senza però dimenticare che la fede è un dono divino, non è conquista della buona volontà. Se ci sentiamo svuotati, sperduti, stanchi, chiediamo aiuto, diciamo come Pietro: “Credo, ma Tu Signore, aumenta la mia fede”

Nell’attenzione sociale … e cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per il bene comune se non donare, senza presunzione, le nostre esperienze, positive e/o negative, perché anche gli errori possono servire, se offerti con tutta umiltà. Se poi, qualcuno non potesse fare altro, per gli altri, potrà comunque pregare, pregare per tutti, come continua a dire papa Francesco che, a otto anni dalla sua elezione, ha scritto una nuova enciclica, “Fratelli tutti”, che rappresenta il punto di confluenza di ampia parte del suo magistero. La fratellanza è stata il primo tema al quale Francesco ha fatto riferimento dando inizio al suo Pontificato, quando ha chinato la testa davanti alla gente radunata in piazza San Pietro. Lì ha definito la relazione vescovo-popolo come «cammino di fratellanza» e ha espresso questo desiderio: «Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza»

Nell’Amicizia … che è uno dei sentimenti più grandi e creativi, tanto da far dire a don Michele Do (1918-2005 Parrocco/eremita a S. Jacques, vicino a Champoluc, uno dei protagonisti della vicenda ecclesiale italiana) “che il settenario sacramentale in realtà abbisogna di un ottavo indispensabile segno di Dio che fa essere, struttura, consolida, rende effettivamente significativi gli altri: il sacramento dell’amicizia”.  Il “voler bene” e “volersi bene” è molto screditato, sembra cedimento ad una patina di tenerezza. Invece il volersi bene è semplicemente sinonimo di amicizia e l’amicizia ha linguaggi impossibili da censire, proprio perché occupa territori dove fiorisce lo stesso prefisso di “am” di “amore”, ma senza le pacifiche declinazioni di quest’ultimo.

Nella gioia di vivere in Cristo … perché la gioia è divina, perché possiamo ritrovarla non soltanto negli eventi positivi, ma, nella sua complessità di sentimento vitale, la gioia si accosta anche al dolore. Non è appalto della giovinezza e di chi è credente, ma opportunità di tutta l’umanità, indipendentemente da credo ed età… Strumento per questa quadruplice crescita in umanità sarà il “Cammino Catechetico” che don Franco ha sviluppato in sette tappe della Lectio con il libro del Siracide, suggerito dal nostro Arcivescovo con il sussidio “Infonda Dio Sapienza nel cuore. Si può evitare di essere stolti”.

Altro obiettivo che ci siamo posti raccogliendo l’invito di Papa Francesco, lanciato con la sua Enciclica «Laudato si’», è quello di prendere coscienza dell’emergenza ecologica. Anche in questo caso don Franco, con la collaborazione di Rossella Pulsoni e di Fernando Lazzarin, ha predisposto un opuscolo dal titolo: “La Missione ecologica degli anziani giovani”, della quale abbiamo già accennato nei precedent numeri 2 e 3 del nostro Notiziario “Sempre in dialogo”. Essere custodi del creato, non è una moda, ma una missione che dovrà coinvolgerci tutti, ognuno nella propria realtà.

A tale scopo il nostro Arcivescovo, martedì 29 settembre, ci ha ricevuti nella cappella del Palazzo Arcivescovile per conferire a tutto il Movimento, ma in particolare agli Anziani giovani, il “Mandato” di diventare in Diocesi “custodi del creato” indicandoci anche una strada praticabile perché, evidentemente, la nostra capacità è modesta. « … Tuttavia – ci ha detto mons. Delpini – non siamo esclusi dal dare un contributo alla grande causa. Quindi, mi pare che questa missione, questo “mandato”, che io conferirò con la consegna di questo documento, dica questo: io non posso risolvere i problemi del mondo, posso però tenere pulito quel metro quadro che abito».

Alba Moroni – Carlo Riganti