Proseguendo il nostro itinerario di approfondimento circa la Mistica della Parola (che occupa tutto il secondo Capitolo del mio libro) incontriamo la tappa della “discretio”. Cosa è? In cosa consiste l’esperienza? “La discretio, che segue immediatamente la consolatio, è il discernimento: è un atteggiamento specifico del Nuovo Testamento e consiste nel cogliere con chiarezza la differenza tra valori e disvalori, valori evangelici e contraffazioni” [p.21].

Pensando necessariamente alla storia che stiamo vivendo, con la guerra in Ucraina e le migliaia di vittime coinvolte, mi viene spontaneo chiedervi se considerate il discernimento un dono o una conquista. È una domanda lecita, a mio avviso, da fare proprio in questo momento del cammino verso la Mistica cristiana, perché chi lo sta percorrendo non cada nell’errore di rinchiudersi in una “bolla spirituale”, capace di far dimenticare la vita reale.
La preghiera, quella vera, che si vive in stretta relazione con l’opera dello Spirito Santo, non è un rifugio, ma è una rampa di lancio. Fa uscire allo scoperto, anche perché induce a compiere scelte. Ed è proprio questa la prospettiva giusta da mantenere. Il discernimento degli spiriti, tanto utile al genitore quanto al capo di Stato.

Tutti siamo chiamati in causa quando si tratta di mettere in gioco la libertà e la volontà di prendere una decisione, che sia per l’intera vita o anche solo per un frammento temporale di essa. L’adolescente userà di questo discernimento per capire meglio verso dove Dio lo chiama ad investire forze e intelligenza (vocazione), mentre l’adulto avendo (forse) già compiuto tale scelta, userà la sua “sensibilità spirituale” per “capire dove opera lo Spirito di Cristo e dove inganna lo spirito di Satana”.

L’umiltà come affidamento e l’obbedienza come responsabilità: questo è il vero ascolto della voce di Dio, il discernimento corretto da vivere, che  orienta il cammino dell’esistenza personale ed ecclesiale, che conduce alla santità come identificazione e rifiuto di tutto ciò che sa di falsità, furbizia, apparenza, prosopopea.

In tal caso mi permetto di invitarvi a pregare con me in questi giorni per il dono della pace e della verità nel cuore di tutti, ma soprattutto dei potenti che decidono le sorti dei popoli. Quando la pace regna nei cuori dei potenti porta a scelte giuste per tutti e “cristiane”, ovvero scelte per la vita e certamente non per la morte.