Chi non è desideroso di poter vivere in uno stato di “preghiera continua”?

Se abbiamo capito fino ad oggi il valore della profonda comunione con Dio, che possiamo definire il traguardo del nostro cammino verso la Mistica Cristiana, non possiamo negare che nel profondo del nostro cuore in qualche modo abita questo desiderio.

Se così non fosse abbiate il coraggio di scrivermelo nei commenti…

Quindi, accogliendo questo anelito dell’anima, posso dirvi che la preghiera continua è possibile all’essere umano, se ben interpretata. In tal caso vi dono un consiglio, che è quello che ho espresso nel mio libro: “Se riunissimo tutti i minuti e tutte le ore che perdiamo in una giornata, avremmo largamente il tempo per pregare. Di tanto in tanto, prendiamo cinque minuti e fermiamoci in uno stato di riposo e di silenzio interiore: la nostra sola preoccupazione sia allora di stare là, senza parole e senza movimenti, alla sola presenza del Dio Padre e Figlio e Spirito Santo” [p.83].

Che ne pensate voi di questa affermazione?

A volte crediamo che pregare sia un’azione della nostra volontà e qui ci sbagliamo. La nostra volontà sta nel cercare il tempo e il luogo in cui lasciare agire lo Spirito di Dio in noi. Nel Capitolo 7 del mio libro, dedicato alla mistica del quotidiano, ho spiegato a lungo come la nostra disponibilità a Dio nel momento presente è l’unica strada per raggiungere la comunione profonda con Lui. Quello che conta è l’istante che viviamo, che è la “cerniera” tra la vita eterna e la nostra vita quotidiana: ecco perché ogni anima mistica si lavora interiormente per raggiungere uno stato di “consapevolezza” del qui e ora!

Cari Fratelli e Sorelle, “noi siamo chiamati a fare di ogni momento della nostra vita un’offerta spirituale. … Non abbiamo più alcun potere – come abbiamo scritto all’inizio – sul passato che appartiene alla sua misericordia e non abbiamo nessuna idea precisa dell’avvenire che è affidato alla sua Provvidenza: non ci resta dunque che il presente. L’istante presente è l’unica finestra aperta sull’eternità, è l’occhio benevolo di Dio Amore nel quale noi viviamo” [p.84].

Vi auguro, dunque, di fare tesoro di questa verità  che oggi fraternamente vi dono, e che a mia volta ho scoperto. È una verità (badate bene!) capace di sorpassare il cosiddetto “carpe diem” laico. Essa già ci proietta nel futuro cristiano, quello del tempo di Dio che è salvezza dell’anima e del corpo.

Buona continuazione della settimana e… sia lodato Gesù Cristo, ora e sempre!