Ho ricevuto la prima Comunione a 7 anni (il 23 aprile 1950) da don Primo Mazzolari e mi è sorto nell’animo il desiderio di diventare prete come lui. Ne parlo brevemente anche nel mio libro sulla Mistica Cristiana, di cui ogni settimana vi regalo qualche pillola. Ma quello che oggi desidero condividere con questo ricordo è la gioia che si prova ad essere accompagnati nel tempo da Cristo, attraverso la Sua presenza eucaristica e le persone capaci di dare testimonianza del suo essere il “Dio con noi”. Potremmo chiamarla “mistica del quotidiano”, perché Dio si è fatto nostro cibo, come lo è il pane di ogni giorno, per non abbandonarci mai, neanche nei momenti più semplici ed umani. Se sfogliate il Capitolo 7 trovate scritta questa mia affermazione: “da dove vengo? perché vivo? dove vado? L’attenzione all’avere e al possedere deve essere integrata con l’attenzione all’essere e al condividere. In un processo d’interiorizzazione e di rinnovamento è urgente avere una chiara percezione di noi stessi, del nostro rapporto con Dio e del nostro impegno quotidiano” [p.74]. Cosa voglio dire?

Se si percepisce se stessi, nella consapevolezza di quello che si è nel “qui e adesso”, la vita assume un significato e ogni semplice respiro ha più valore! Ma non bastano le motivazioni biologiche per vivere meglio, bensì serve trovare un “senso originario”. Quando mi accorgo che “il senso ultimo della mia esistenza non è la quantità, il numero, le cose, le persone…” [p.76], allora posso dire che sto percorrendo la via della mistica cristiana, e quanto prima arriverò ad incontrare quel Tu per il quale ciascuno di noi esiste.

Le nostre relazioni ci fanno già fare esperienza del tu, ma si tratta di un’alterità “limitata”. Il Tu di cui vi parlo (con la T maiuscola), invece, “totalmente mi comprende, totalmente mi accoglie, totalmente mi protegge, totalmente appaga questa mia insaziabile sete di amore, che da nessun altro è mai pienamente, per sempre, soddisfatta”. Questo è il senso anche delle parole pronunciate da San Paolo e che ora vi regalo, perché più delle mie sapranno darvi in questa settimana slancio e orientamento spirituale:

«Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscerete l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3,17-19).