Felice coincidenza! Oggi è il giorno della settimana in cui ci regaliamo a vicenda una riflessione sulla Mistica Cristiana, ma è anche il Giovedì Santo, in cui celebriamo la nostra partecipazione alla passione, morte e risurrezione di Gesù.

Una giornata, questa, che mi aiuta doppiamente a ringraziare Dio, per voi che camminate con me e anche per essere stato scelto come sacerdote, invitato a consacrare ogni giorno il pane e il vino portati all’altare, perché diventino il suo Corpo e il suo Sangue per la salvezza del mondo.
Nel Capitolo 3 del mio libro, che settimana scorsa ho lasciato alla vostra lettura, ho scritto che “nella celebrazione del mistero eucaristico, la Chiesa fa l’esperienza più intensa dell’essere un solo Corpo per la partecipazione all’unico pane (cf 1Cor 10,16-17)” [p.39].
Vale a dire che non può esserci fraternità e accoglienza se non attraverso questo Sacramento, perché esso ci conduce all’esperienza della “com-unione” con Dio come partecipazione alla Sua vita trinitaria.

Lasciatemi dire, quindi, che è proprio questa consapevolezza di “inabitazione” [cf Capitolo 4] che vorrei fosse regalata da Dio a ciascuno di voi in questo Triduo pasquale che oggi inizia! Vi assicuro che entrare in un tale dinamismo cambia radicalmente la personale visione del mondo e, dunque, l’esistenza intera. È come se potessimo guardare noi stessi e tutto/i con gli occhi del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ma ci pensate cosa vuol dire assumere questa magnifica prospettiva? Credetemi, è possibile! E lo è fin da subito, per chi cammina verso la Mistica Cristiana e ama come me ripetere: “Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, viviamo in voi, con voi e per voi. Amen”.

Auguri fin d’ora, sorelle e fratelli in Cristo Risorto, per una Pasqua davvero santa e santificante!