Proseguendo nel nostro itinerario spirituale facciamo un “salto a piè pari”. Ovvero, affrontiamo in una volta sola gli ultimi due gradini della Mistica della Parola: la “deliberatio” e l’”actio”. Non vorrei essere frainteso, però! Si tratta comunque di due esperienze ben distinte, ma le consideriamo insieme in questa riflessione del giovedì solo perché nella prossima settimana vorrei concludere questo Capitolo sulla lectio e incominciare con voi il terzo, dal titolo “La Mistica dei Sacramenti”.

Stiamo vivendo il tempo di Quaresima, spero ben avviato da tutti voi che mi seguite e ai quali rivolgo la mia preghiera, perché sia davvero un tempo di grazia per ciascuno. In questo cosiddetto “tempo della salvezza”, la deliberatio (che segue alla discretio) rappresenta quella ben consapevole scelta evangelica che può aiutare l’anima e la volontà a proiettarsi verso l’ultimo momento della lectio divina, cioè l’actio. Tutto il senso dell’itinerario che abbiamo puntualmente analizzato si manifesta, quindi, in una concretezza cioè in “un’azione che cambia il cuore e converte la vita” [p.21].
Sapete bene che non è facile fare una scelta importante, di quelle capaci di modificare l’orientamento dell’esistenza secondo i principi  evangelici che abbiamo meditato, ma quando si scopre che appartenere a Cristo vale più di ogni altra identità, si diventa come creta nelle mani del vasaio.

Ecco, quindi, la cosiddetta “vetta” che si raggiunge attraverso una preghiera e una meditazione autenticamente cristiana. E a questo punto potreste rispondere senza indugio anche alla mia domanda: vivere la lectio divina, nell’intento di “raggiungere” la Mistica Cristiana, è un cammino in salita o in discesa?

Rispondetemi nei commenti facendo tesoro, spero, di quello che ci siamo detti fino ad oggi e che sono sicuro che molti di voi hanno anche tentato di vivere personalmente.
Vi assicuro che giovedì prossimo vi rivelerò la mia risposta a questo interrogativo. Continuate a rimanere al mio fianco. Sento tutto il calore del vostro affetto fraterno e sororale e quanto vorrei che il mio fosse tale anche per voi! La pace del cuore, che è dono dello Spirito Santo, vi sorregga e vi accompagni nel cammino della santità evangelica.