L’appuntamento di oggi ci fa scoprire la quinta tappa della Mistica della Parola (o “lectio divina”).
Definirla un “momento” del nostro cammino settimanale verso la Mistica Cristiana forse non è propriamente corretto, poiché non consiste in una misura del tempo, ma uso ugualmente questo termine nel mio libro per rendere l’idea che siamo giunti ad un’esperienza capace di rimanere incisa dentro di noi, come accade quando conserviamo nella mente e nel cuore un ricordo vivo di vita vissuta.

Per usare un termine neotestametario siamo nell’esperienza della “consolatio” che “significa una profonda gioia interiore, gusto delle cose di Dio, gusto di Dio, gusto della verità, della castità, del sacrificio e dell’amore” [p.20].

Avete idea di cosa accade quando la nostra memoria viene sollecitata da un sapore o da un profumo?
Si tratta di quella memoria “involontaria” di cui parla Marcel Proust quando descrive il potere esercitato su di lui da una “petite madeleine” inzuppata nel tè: un morbido dolcetto francese che gli rievoca ricordi infantili intrisi di piacevolezza.

Certo, è solo un citazione letteraria, ma spero vi aiuti a capire l’importanza di alimentare la consolatio, come profonda disposizione dell’animo verso l’azione dello Spirito Santo che

crea affinità con i valori evangelici. “È per questa consolatio che i santi compiono tante opere, sostengono tante fatiche apostoliche, che i martiri affrontano le persecuzioni”. Perché non approfittare anche noi di una così potente “pausa energetica” per l’anima qual’è la consolazione?