Sono nato ieri. Ben 79 anni fa, in un giorno di festa ecclesiale, quella della Presentazione al Tempio del Signore e della Purificazione di Maria Vergine. Ma per rimanere fedele al nostro itinerario, che ci fa “incontrare” oggi, prendo spunto dalla memoria di San Biagio che cade in questo giorno. Martire, divenuto familiarmente il protettore della gola, Biagio mi ispira a fare un passo avanti nel nostro cammino di formazione alla vita mistica e mi aiuta ad introdurvi nella seconda tappa, quella che ha per protagonista la Parola di Dio.
Sappiamo per esperienza che la capacità di pronunciare una parola, che altri possono udire come suoni, deriva dalla corretta articolazione tra fiato, gola, lingua, denti e labbra.
Non intendo certo fare una lezione di anatomia, ma richiamare alla memoria di ciascuno quello che ormai facciamo tutti senza neanche pensarci: ecco la vita cristiana, quando è profondamente assunta, diventa un esercizio naturale dell’accoglienza dello Spirito, tante volte presentato come il “respiro di Dio” (Ruah) e che ha dato origine alla Bibbia per la disponibilità di chi lo ha ascoltato e tradotto in parole scritte.