Ogni iniziativa del MtE Decanale dovrebbe lasciare un segno, ogni sforzo profuso e ogni iniziativa che non viene condivisa ne accolta come un dono, non modificherà le nostre abitudini: “più terrene che spirituali”, se non si creano i presupposti per valutare e risolvere i problemi che ogni giorno emergono dentro le nostre Parrocchie, diventiamo una Chiesa chiusa in se stessa.

 a) Gli aderenti al MtE Diocesano nell’anno 2015/2016 sono: 7.088 (sono un Patrimonio per tutti).
 b) Quelli della Zona V di Monza sono: 1.985 – 7 in meno dell’anno 2014/2015

In molte delle nostre comunità decanali, si nota una ridotta capacità di attenzione verso i problemi degli anziani, i nostri problemi sono sicuramente politici, sociali, umani, ma, sono anche Pastorali, per questi motivi chiediamo a tutti i Parroci del Decanato di “aiutarci ad aiutarvi”, “esserci vicini per esservi vicini”, di sostenerci e di far nascere il MtE la dove non esiste, rimbocchiamoci tutti le maniche per costruire un futuro migliore (non solo verso gli anziani), dentro le nostre comunità.

c) I gruppi del MtE nel decanato di Vimercate sono solo 18 su 30 Parrocchie, in 12 Parrocchie non si ritiene utile la costituzione del MtE?

Papa Francesco sollecita la Chiesa ad essere tutta protesa verso il “fuori”, verso le periferie del mondo, ma anche della società, una Chiesa autenticamente testimone della misericordia di Dio anche attraverso delle opere umane. Se ognuno di noi fa qualche cosa, allora si può fare molto!  Tutti sanno che gli anziani non vendono illusioni, desiderano essere dei testimoni credibili, noi sappiamo che ogni nostro impegno o iniziativa si sviluppa e si realizza solo da un seme deposto in una terra già preparata e concimata da Dio!
Questi sono i motivi per cui desideriamo restituire, sopratutto ai giovani, una parte della nostra esperienza, affinché condividendo l’importanza dei nostri valori anch’essi li possano condividere, tutelare e ritrasmettere alle future generazioni.
Sono molti gli imbonitori e gli strumenti che vengono utilizzati per incantare i ragazzi, noi anziani possiamo aiutarli a districarsi da queste illusioni che potrebbero emarginarli.
Per questi motivi affermiamo che “ogni anziano è una risorsa”: si valuti quali e quante risorse sono presenti in ogni Parrocchia, quante di queste non sono impiegate e quante di queste sprecate?

 d) Gli aderenti al MtE del Decanato di Vimercate nell’anno 2015/2016 sono: 941 – 12 in meno rispetto all’anno 2014/2015 = sono 941 potenziali laici da impiegare in Parrocchia!

Non sempre è evidente la necessità di una Formazione Permanente rivolta ai pensionati: “Queste problematiche e circostanze, se vissute in parrocchia, danno una maggior consapevolezza al laico che non si frequenta un ambiente qualunque, ma ci si trova insieme in un ambiente cristiano, dove possiamo contare e affidarci, incontrare la solidarietà e l’aiuto reciproco”.
Per questi ragioni il laico ha bisogno di una “formazione permanente”, in un’azienda sarebbero definiti “i quadri”; per noi, sono un gruppo di persone di buona volontà che danno tempo, intelligenza, fantasia per andare avanti e sopratutto essere una presenza nella chiesa locale (senza dimenticare il sociale), essere di sostegno, d’aiuto fra l’altro al vissuto di fede, di ciascun laico; facendolo divenire una sorta di “propaganda vocazionale” ed offrire al maggior numero possibile di parrocchiani i preziosi servizi del MtE.

Il problema della formazione permanente sopratutto alla fede è qualcosa che deve preoccupare e occupare ogni nostra comunità in maniera sistematica, a partire dai Parroci, dai responsabili e animatori dei vari gruppi parrocchiali. Poi per questi, si tratterà di far transitare, a cascata, quanto maturato nella formazione permanente, questo impegno in Parrocchia è un compito serio, per il quale occorre essere preparati. Il ruolo dei laici sta diventando sempre più importante, per questo occorre avere fede salda, ma anche un po di competenza. E’ una responsabilità e un grande compito quello che oggi il MtE può svolgere nelle nostre rispettive comunità così da poter dire: “ho fatto del mio meglio”.
“Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il nostro progetto d’amore. Ma non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati. Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l’invito del Signore, camminare, poi presentare quanto è stato costruito per poter dire: “sì, ho fatto del mio meglio”.
Pensiamo al ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale. Ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual’è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual’è il proprio, perché si formi l’unico volto del Cristo.

 Termino con le parole di Kahlil Gibran:
“Credere è una bella cosa, mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato  nell’oscurità delle caverne”.

Luigi Maggi responsabile di zona del MtE al Consiglio Pastorale Decanale di Vimercate, in funzione alla prossima visita del Cardinale Angelo Scola 08 marzo 2017 – 16.05.2016